Sceneggiatura e regia: Lucio Rosa
Consulenza scientifica e testo: Hanns-Paul Ties
Durata: 44'
Edizioni in lingua italiana e lingua tedesca
© Rai – Radiotelevisione italiana
© Provincia Autonoma di Bolzano – Amt für
audiovisuelle Medien
L'opera del pittore rococò Carl Henrici, bolzanino d'adozione, indica in modo esemplare le ambizioni culturali
e il bisogno artistico della ricca borghesia bolzanina della seconda metà del '700.
Nato a Schweidnitz, nella Slesia asburgica, Henrici, all’età di 18 anni, lascia la sua patria e, dopo un soggiorno
di studi a Venezia, giunge a Bolzano dove viene accolto nella bottega di un pittore locale.
Dopo altri due anni di studio a Verona dove completa la sua formazione artistica all'Accademia privata di Giambettino Cignaroli e una vivace attività di affreschista presso nobili trentini, Henrici è uno degli artisti più richiesti sia dai committenti privati che dal clero; a Bolzano e dintorni non ha veri concorrenti.
Affresca volte di chiese, esegue pale per altari, numerosi ritratti, dipinti ad olio con temi biblici,
mitologici e orientali, secondo il gusto in voga nel settecento.
Gli affreschi del "Ballo in Maschera" eseguiti per il palazzo Menz a Bolzano sono il capolavoro di Henrici.
Personaggi in costume orientale danzano e s'intrattengono tra civetterie e conversazioni galanti; la folla di stravaganti personaggi con sgargianti costumi stranieri, intrattenuta da commedianti e musici, rievoca la passione dell'epoca per l'esotismo, ma anche l'importanza del commercio di tessuti esercitato dalla famiglia Menz e ricorda le feste e le rappresentazioni teatrali ed operistiche che venivano allestite per la cittadinanza bolzanina.